Pronti, partenza… Diventiamo genitori!
Diventiamo genitori… Ti senti pronto? Ecco un articolo che sfata i falsi miti sulla genitorialità tra il dire e il fare!
Che bello quando fai i corsi e ti spiegano per filo e per segno come si fa a cambiare un pannolino con tanto di prove tecniche con un bambolotto…
Ti senti così pronto a diventare genitore!
Peccato che poi quanto ti trovi il frugoletto fra le mani ti rendi conto che non è un bambolotto cioè, non che prima non lo sapessi, ma sai pensavi:
- “Massì lo fanno tutti, in qualche modo farò anch’io”
- “Essere genitore è una cosa fisiologica, automatica, naturale, lo è per forza anche per me!”
Nessuno è mai abbastanza pronto a cambiare il pannolino ad un neonato che urla in continuazione ‒ quindi ti mette in confusione che non sai manco più come ti chiami e perché sei lì ‒ e per di più con la cacca fino al collo ‒ che ti chiedi com’è possibile che uno scricciolo possa averne fatta così tanta e cerchi qualcun altro nascosto che può averla fatta con lui!
E pensi:
- “Vabbè ok, ma adesso è piccolo, vedrai che quando diventa un po’ più grande e autonomo è più semplice.
Arrivano i terribili 2 e sei tutto preparato con i tuoi bellissimi corsi di educazione dolce e emotiva e invece da un giorno all’altro ti trovi un bambino che ti sembra quasi posseduto da un piccolo Taz, il personaggio dei cartoni che ti guardavi da piccolo – ignaro che un giorno avresti potuto rivederlo in tuo figlio. Bellissimo fra l’altro perché a te piaceva un sacco sto mostriciattolo che a mò di uragano passava e distruggeva tutto.
Ah, che belle le coincidenze della vita!
Allora ti metti lì a comunicare, a verbalizzare le emozioni, finché Taz distrugge tutto e, non sai come, Taz si impossessa anche di te e d’un tratto vorresti solo lasciare che la distruzione avvenga anzi, vorresti contribuire alla distruzione della casa appena pulita.
Diventare genitori è bello ma è anche una grande fatica
Perché in realtà è bello essere genitori, con le difficoltà del caso, con i casini del momento, con le varie fasi da affrontare e superare e cercare di mantenere una sorta di “sanità mentale” nel marasma della quotidianità frenetica che affatica sempre di più.
Perché purtroppo, nessuno te l’aveva detto prima, ma
“Fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”
‒ E no, neanche il mare è una bella immagine con figli piccoli da gestire fra sabbia, acqua, caldo… ‒
Fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare perché prima di diventare genitore ognuno si immagina in un modo, adesso siamo l’opposto o magari non siamo sempre come vorremmo essere. E tu ci provi ad essere migliore con i corsi sui terribili 2 anni, con l’abbonamento alle riviste scritte dai migliori professionisti, ci provi ma non sempre va come vorresti.
La realtà delle cose è che siamo esseri umani, possiamo essere stanchi e sbagliare, possiamo anche sentirci sbagliati, sentire di non fare il meglio, ma nella realtà ogni genitore cerca di fare ‒ solitamente ‒ il proprio meglio per sé e per i propri figli.
Sapere come andrebbero fatte le cose già ci permette di avere fatto un passo in più: quello di avere cercato un modo per essere migliori.
Chiedere aiuto quando siamo in difficoltà a mettere in pratica lo stile educativo che abbiamo scelto, o addirittura farci aiutare nel trovare e abbracciare lo stile educativo adatto a noi, ci permette di fare un altro passo, ancora più concreto.