Un abbraccio… che nutre (anche le mamme e i papà)
Il 21 gennaio è stata la giornata mondiale degli abbracci e proprio 2 giorni dopo, il 23 gennaio, si apprende un fatto di cronaca che forse poteva essere evitato con un piccolo abbraccio, anche simbolico.
Una madre, stanca e sfinita dopo avere partorito, si addormenta in ospedale allattando il figlio neonato che muore soffocato. Non voglio entrare nel merito di alcune mancanze evidenti agli occhi di tutti, voglio parlare della STANCHEZZA.
Tutti possono essere stanchi, chi più chi meno, ma quando lo si afferma purtroppo c’è una sorta di smarrimento nell’interlocutore che porta alla chiusura piuttosto che all’apertura.
E dirò una cosa ancora più importante:
I genitori possono essere stanchi!
C’è un tabù immenso intorno alla GENITORIALITA’ che non permette – purtroppo – a chi è genitore di poter dichiarare di essere stanco e i motivi sono vari e sempre tutti molto legittimi (almeno per chi li afferma).
- Hai voluto la bicicletta, adesso pedala!
- Non ti ho mica detto io di mettere al mondo dei figli!
- Fare figli è da egoisti!
Non parliamo poi di quando magari il neonato è allattato al seno e la madre si sente dire:
- Te la cerchi tu, puoi anche dargli l’artificiale
- Se non allatti al seno hai più libertà e soffri meno
- Nessuno ti ha ordina di allattare per così tanti mesi/anni.
Voglio dire una cosa a gran voce:
La genitorialità è di chi la vive in quel momento, con quelle date condizioni
E quando un genitore “si permette” di dire che è stanco, non sta chiedendo una seduta psicologica, né vi sta dicendo che è esaurito o depresso, vi sta solo dicendo che è STANCO. E questo è un sentire che va legittimato, non psicanalizzato, non rifiutato. Vuol dire che lo sta dicendo magari perché ha bisogno di dirlo e di non venire trattato da alieno ma piuttosto di essere compreso ed emotivamente abbracciato e accolto.
Come pedagogista e pedagogista familiare in formazione ho scelto di SOSTENERE la GENITORIALITA’ e la SOSTENGO tramite quegli abbracci calorosi, anche molto spesso simbolici, che trasmetto con l’ACCOGLIENZA delle emozioni, anche quelle che sembrano le peggiori da dire.
Ricordiamoci che gli abbracci NUTRONO il bambino che ha bisogno di calore, amore, raccoglimento, affetto (oltre che di latte) ma GLI ABBRACCI NUTRONO ANCHE LE MAMME E I PAPA’ che vivono uno stravolgimento emotivo immenso e continuo sulle montagne russe della crescita dei loro figli e, sicuramente, farli sentire in colpa per quello che dovrebbero o non dovrebbero dire e provare, non aiuta.
Ricordiamo che quando nasce un bambino nascono anche i genitori e il bisogno che hanno può essere similare: di vicinanza, affetto, amore, il bambino da parte dei loro genitori e i genitori da parte di chi sta loro attorno.
Se vediamo qualcuno in difficoltà ricordiamo che possiamo sempre supportarlo indicando qualche frase di professionisti attivi anche sui social, senza voler essere troppo diretti ma solo sensibili. Da lì in poi ognuno saprà trovare il percorso più adatto da intraprendere.
Ai genitori che ce la mettono tutta ogni giorno,
che si sentono stanchi ma non mollano,
a chi si sente un supereroe ma piange di nascosto,
a chi non si sente mai abbastanza.Siete forti anche quando siete fragili.