Le mappe concettuali a scuola e nella quotidianità
Le mappe concettuali sono strumenti utili a scuola e nella quotidianità
perchè ci possono aiutare per avere chiara la situazione su ciò che vogliamo e in che tempistiche lo vogliamo ottenere, con tutti i pro e i contro, in anticipo.
Con il nuovo anno cominciano tutta quella serie di buoni propositi che – chi più chi meno – cerca di mantenere almeno per tutta gennaio, per poi abbandonarsi verso febbraio o marzo e riconoscere di avere totalmente rinunciato a realizzarli verso aprile o maggio.
Questo vale nella carriera scolastica con il
quest’anno studio man mano senza prendermi all’ultimo
ma anche in ambito personale con il
mi iscrivo in palestra e perdo tutti i kg presi a Natale e anche a Pasqua dell’anno scorso
Tutto nella norma, le palestre ormai lo sanno, così ci fanno le offerte sugli abbonamenti di un anno sapendo che ci andremo soltanto per pochi mesi.
Le mappe concettuali sono utili non solo nella carriera accademica ma possono esserlo anche nella vita di tutti i giorni: aiutano a sviluppare creatività e motivazione tramite la personalizzazione.
Cosa significa? Eccolo spiegato!
Di mappe concettuali se ne sente parlare moltissimo, soprattutto in ambito scolastico, ma vi assicuro che anche per i genitori e per le famiglie hanno perfettamente la loro funzionalità, soprattutto nella quotidianità.
Ne esistono un’infinità che si differenziano per argomenti, per tipologia, ma volendone approfondire il concetto fondamentale:
servono per creare delle connessioni.
Vediamo alcuni step per crearle:
- Quale argomento?
qui ci possiamo sbizzarrire a cercare quello che più ci crea dubbi; - La scelta degli strumenti
è la fase creativa per eccellenza in cui si scelgono colori, penne colorate, computer, programmi specifici; ammettiamolo è anche la fase su cui lo studente medio investe la maggior parte del tempo; - La documentazione
Che sia un argomento personale, oppure no, può essere necessario informarsi a riguardo, su eventuali costi da mettere a confronto, tramite ricerche ad esempio in ambito scolastico, e così via; - Come creo i collegamenti
Anche questa può rientrare in una fase abbastanza creativa perché si sceglie in modo personale se usare frecce, colori, matite, parole… le possibilità sono tante e dipendono da cosa risulta più immediato e di facile rielaborazione poi nel momento della rilettura; - Cosa scrivo
Semplicemente tutto ciò che viene in mente riguardo l’argomento scelto, creando una logica nei pensieri che diventeranno quindi connessi fra loro.
Si intuisce quindi, in tutti questi passaggi, una cosa fondamentale nella stesura delle mappe:
vanno personalizzate e create ad hoc in base alle preferenze di ciascuno, altrimenti non funzionano.
Ma come possono essere utili in ambito familiare?
- Per prendere decisioni come famiglia: sfruttando il loro potere di creare connessioni in modo creativo, aiutano a dar vita a relazioni di senso fra i vari componenti della famiglia rendendoli a loro volta parte attiva e coinvolta nelle scelte familiari;
- Fungere da modello: Se usate quotidianamente per definire le routine familiari possono essere meglio interiorizzate anche dai più piccoli che poi si troveranno facilitati ad utilizzarle anche in ambito scolastico ad esempio.
… e a scuola?
Le mappe mentali aiutano a conoscere il proprio modo di ragionare, le proprie preferenze e a sviluppare la propria creatività.
Quindi, oltre ad un buon metodo di studio
- Ricercato
- Personalizzato
- Interiorizzato
Le mappe concettuali possono accompagnare ad una maggiore consapevolezza di se stessi, dei propri pregi e difetti, oltre a scaricare la tensione – spesso presente nel mondo scolastico – aiutando a sviluppare la creatività e la motivazione di ognuno.
Per questo le trovo un ottimo strumento educativo che propongo spesso (che esula appunto dalla sfera prettamente scolastica) per:
- sostenere nella quotidianità le famiglie;
- supportare i ragazzi e le ragazze verso la conoscenza di se stessi e delle proprie potenzialità;
- accompagnare ragazzi e ragazze nella scelta del proprio futuro in modo consapevole.
Non esiste un unico metodo uguale per tutti, che funzioni con tutti. Ogni persona ha il SUO modo, il SUO metodo da scoprire.
Ecco che una professionista dell’educazione serve anche a questo:
per supportare ogni bambino e ragazzo nella scoperta e nel perfezionamento delle risorse e delle abilità che possiede per trasformale in competenze.
Come?
Tramite percorsi personalizzati che dedichino il giusto tempo e il giusto spazio ad ognuno in base ai propri bisogni.